L’uomo da sempre si è mosso in modo più o meno intenso sia nella preistoria quando era nomade, sia quando è diventato stanziale, ma ha iniziato ad occuparsi di agricoltura e caccia. Poi, a partire dal secolo scorso questo movimento si è ridotto, soprattutto con l’industrializzazione, l’urbanizzazione, il cambio della tipologia del lavoro, l’aumento di mezzi di trasporto che hanno ridotto sempre più la semplice camminata o l’uso della bicicletta, ancora molto usata fino alla metà secolo scorso. Gli studi scientifici hanno visto che man mano che si riduceva l’attività fisica dell’uomo, aumentava progressivamente l’insorgenza di vari disturbi, anche cronici, e malattie tipiche dell’era moderna, come il sovrappeso e l’obesità, problemi cardiovascolari, respiratori, dell’apparato osteo-articolare, dell’intestino, fino allo sviluppo di tumori e anche di patologie neurodegenerative.
Spesso raccontiamo a noi stessi che non abbiamo tempo, che vorremmo iscriverci o ci siamo iscritti in palestra o ad uno dei mille corsi che vengono proposti dai vari centri sportivi, poi a causa della famiglia, del lavoro, degli impegni non siamo riusciti ad andarci se non saltuariamente.

Come fare quindi? Lo scopriremo nel prossimo articolo, stay tuned!

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